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La mia esperienza nella cooperativa dove svolgo il Servizio inizia come volontario nel Dicembre 2006: in quel periodo ero alla ricerca di qualcosa di diverso che potesse impiegare in modo utile il mio tempo libero.
Dopo varie ricerche, ho trovato in internet il giornalino “Storie” che raccontava di esperienze di persona che vivevano o avevano vissuto per strada. Questi mi colpirono molto, cosi’ decisi di andare a conoscere questa realtà di cui troppe volte forse avevo trascurato l’esistenza.
La prima volta che ho messo piede alla Bussola (un centro di prima accoglienza, gestito dal Gruppo R),ho capito subito che era quel che cercavo. Notai che esisteva un rapporto stretto tra utente e operatore e non era un semplice posto in cui si distribuivano i pranzi, ma un luogo di incontro e di confronto. Con l’andare del tempo conoscendo le persone che frequentano questo centro mi sono appassionato sempre di più: non capita tutti i giorni di avere la possibilità di interlacciare relazioni con i più svariati tipi di persone, sentire diverse esperienze di vita e confrontarsi sui temi importanti.
Dopo qualche tempo decisi di approfondire questa esperienza attraverso il Servizio Civile.
Volevo conoscere in modo più approfondito questa realtà e fare un’esperienza che potesse da un lato aprirmi nuove strade lavorative (sono laureato in Informatica e mi piacerebbe lavorare affinché questa disciplina tanto di moda oggi nell’evoluzione delle aziende possa permettere un’evoluzione anche in campo sociale, e poter costituire un mezzo per costruire qualcosa di importante in questo campo) e dall’altro fare un’esperienza umana che potesse favorire il mio processo di crescita e insegnarmi per quali valori valga veramente la pena vivere. Facendo questa esperienza ho scoperto l’altra parte della Bussola, la parte meno visibile ma forse quella più importante:quella costituita da professionisti che attraverso progetti individuali,monitoraggi e molte altre cose, cercano di aiutare queste persone a migliorare la loro situazione, e ho conosciuto anche altre realtà che pur facendo cose diverse miravano agli stessi scopi, capendo cosi, l’importanza del lavoro di rete e dell’intercollaborazione.
Inoltre ho avuto la possibilità di lavorare al centro occupazionale del gruppo R, un lungo dove si dà l’opportunità di una occupazione a persone che difficilmente possono trovarlo altrove e che ha il fine di condurli a riscoprire le proprie potenzialità e forse a ridare un po’ di dignità ad esse.
Sono giunto ormai a metà di questa esperienza e anche se non mi piace fare bilanci, visto che la fine è ancora lontana, posso ritenere comunque questa esperienza meravigliosa.
Mi ha dato modo di collaborare con persone fantastiche sia professionalmente che umanamente, ho potuto imparare diverse cose in ambito di psichiatria e disabilita attraverso la formazione che il consorzio organizzatore del servizio civile mette a disposizione e sul disagio grave adulto attraverso la formazione della cooperativa ma soprattutto ho potuto conoscere le persone che vivono questo disagio, e spero di poter dare a loro almeno una parte di quello che loro hanno dato a me.
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